Ti sarà sicuramente capitato di sentire frasi del tipo “Io non vado dallo psicologo, non ne ho bisogno … mica sono pazzo!”
Fino a poco tempo fa andare da un terapeuta, che fosse psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista, psichiatra, oltre ad avere una gran confusione su chi fa cosa (e come biasimare!), era considerato una vergogna, se non addirittura un tabù.
In generale, rivolgersi a un terapeuta veniva visto come indicatore di problemi o sofferenze più o meno gravi, che andava a screditare e far sentire inadeguato colui che decideva di chiedere aiuto.
Forse perché in una società dove si presta sempre una grande attenzione ad apparire forti, integri e vincenti, chiedere aiuto, mettersi in discussione, destrutturarsi, scoprirsi intimamente è considerato un atto di debolezza. E si sa, la debolezza nella nostra società viene considerata e vissuta come una malattia che è meglio nascondere a tutti i costi, perché non va bene averla.
Ma nonostante alcuni pensano ancora che andare dallo psicologo sia qualcosa di vergognoso, strano, incomprensibile e inaccettabile, per fortuna, e per progresso, le cose stanno cambiando velocemente e la psicoterapia non è più disapprovata e sotto censura come un tempo.
Essa oggi è sempre più associata anche al benessere e alla prevenzione, e non più solo alla malattia. Così chi va in terapia non ha necessariamente dei gravi problemi, ma vuole aumentare il proprio benessere, lavorare sulla propria crescita personale e nel complesso migliorare la propria vita.
Ed ecco allora che tale maggiore consapevolezza e disponibilità a trattare l’argomento ha inaugurato una nuova era, fatta di comprensione e accettazione, in cui il benessere emotivo e psicologico e perciò una buona salute mentale viene considerata una parte essenziale della vita, proprio come una buona salute fisica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, definisce in questo modo la salute mentale ‘uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di realizzare i propri bisogni a partire dalle proprie capacità cognitive ed emozionali, esercitare la propria funzione nella società e nella vita di comunità costruendo e mantenendo buone relazioni, far fronte alle esigenze della vita quotidiana, superando le tensioni e gestendo ed esprimendo le proprie emozioni e le proprie capacità di cambiamento per raggiungere una soddisfacente qualità di vita, operare le proprie scelte ed esprimere la propria creatività lavorando in maniera produttiva‘
La salute mentale è fondamentale per il benessere della persona e per il buon funzionamento di una comunità. In tal senso essa concerne ogni singolo individuo e la società nel suo complesso.
E che ci sia un netto cambiamento di mentalità sull’importanza di prendersi cura del proprio benessere emotivo e psicologico lo confermano sia le ricerche sia l’osservazione di ciò che accade a livello sociale. A New York ad esempio potrebbero pensare che tu abbia dei problemi se a 40 non sei mai stato in terapia, al contrario che pensare che tu sia pazzo se ci vai, oppure può essere possibile che ti senta dire cos’è che non vuoi vedere di te stesso o perché mai non hai ancora colto questa grande opportunità di miglioramento e crescita personale.
In Italia invece, oltre ad altri personaggi celebri, ci ha pensato recentemente Chiara Ferragni, influencer e imprenditrice digitale, a sdoganare l’argomento su larghissima scala attraverso i social, raccontando, tempo fa, di essersi rivolta ad uno psicologo per superare alcune sue paure e fragilità.
E recentemente è tornata sull’argomento dichiarando: «ho sempre cercato di affrontare le mie paure e di capire pian piano la mia mente e da cosa certi meccanismi siano scaturiti. Negli ultimi tre anni mi sono fatta uno dei regali più grandi per capirmi: vedo uno psicologo una volta alla settimana, esperienza che consiglio a tutti».
Una dichiarazione importante da parte dell’imprenditrice, perché aiuta ad abbattere i tanti preconcetti sul mental health, che purtroppo rimane ancora a volte un tabù, legato a stereotipi e pregiudizi.
E magari per gestire lo stress, superare l’ansia o semplicemente per un percorso di crescita personale, le persone scelgono la pratica dello yoga, i corsi motivazionali, o counseling di ogni genere. Tutte attività e pratiche assolutamente rispettabili e piacevoli e che certamente aiutano a stare meglio, ma assolutamente nessuna di queste può sostituire in alcun modo il più importante e spettacolare dei nostri viaggi, quello dentro noi stessi attraverso la psicoterapia.
E qualcuno potrebbe anche replicare che parlare sui social di questioni psicologiche personali sia solo un modo come tanti per aumentare la propria visibilità, ma se l’apertura di personaggi pubblici molto seguiti, come appunto Chiara Ferragni, può incoraggiare qualcuno a chiedere aiuto, beh, ben vengano tutte le storie, dirette Instagram o interviste in cui si affronta la questione.
La nostra salute mentale è fondamentale e dovremmo ricordarci di prendercene cura più spesso, e non solo se si cade in depressione.
E forse in fondo è vero che andare in psicoterapia diviene “roba da pazzi”. Lo è perché in una società in cui apparire belli, felici e performanti a tutti i costi, chiedere aiuto, scoprirsi nel profondo, mettersi in discussione e contattare le proprie debolezze, divengono atti di grande coraggio. E in fondo si sa, il coraggio è un po’ «roba da pazzi».