La mentalità vincente di Muhammad Alì
All’unanimità Muhammad Alì è considerato il più grande pugile di tutti i tempi, ma tale considerazione non nasce solo dalle sue imprese sportive ma anche da tutto ciò che ha fatto al di fuori dal ring. Oltre a un grande pugile che ha rivoluzionato la storia della boxe, è stato anche un grande uomo che ha avuto la forza e la determinazione di combattere per i propri valori e per i propri ideali, un grande uomo che è diventato simbolo e fonte di ispirazione per generazioni intere.
Muhammad Alì cresciuto nella segregazione razziale, ha visto in faccia l’ingiustizia e, negli anni della giovinezza, non era stato libero di essere ciò che voleva. Ma – come racconta lui stesso -questo non lo ha mai abbattuto abbastanza per indurlo a mollare tutto e darsi alla violenza. La sua fede gli impose di prendere la strada più difficile: è molto più complicato sacrificare se stessi in nome della pace che impugnare le armi per praticare la violenza. In nome della sua fede si è opposto alla chiamata alle armi per andare a combattere in Vietnam, a uccidere sui fratelli. La scelta gli è costata molto: ha perso il titolo di campione del mondo e gli è stata tolta la licenza per fare ciò che più amava: salire sul ring.
Ma lui aveva un visione chiara: sapeva dove stava andando e conosceva la verità. Non doveva essere quello che gli altri volevano che lui fosse, ero libero di essere ciò che voleva. E per questo ha cambiato il suo nome di battesimo, Cassius Clay, un nome da schiavo. Non l’aveva scelto e non lo voleva. Così ho scelta di essere Muhammad Ali, un nome libero che significa “amato da Dio”. E ha voluto che la gente lo usasse quando parlava con lui e di lui.
In giovinezza era un po’ spaccone e ripeteva «Io sono Muhammad Alì, io sono il più grande. Il più grande di tutti». Lo diceva ancor prima di esserlo. «Vi farò vedere quanto sarò grande» – ripeteva – profetizzando knock-out e così via. Era come una forma di autoipnosi. Nessuno poteva avere la meglio su di lui. E questo lo preparava al meglio per l’incontro, gli dava forza e coraggio.
«Io sono Muhammad Alì, io sono il più grande. Il più grande di tutti.
Lo dicevo già prima di esserlo. “Vi farò vedere quanto sarò grande”. Può sembrare arrogante, ma se vuoi ottenere grandi risultati devi prima di tutto credere in te. I campioni non si fanno nelle palestre. Si costruiscono partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione. Devono avere l’abilità e la volontà. Ma la volontà deve essere più forte dell’abilità.
Io avevo il sogno di diventare il più grande e quando ho scoperto che la mia timidezza non mi era di aiuto, ho deciso che non lo sarei mai più stato.
Mi mostravo sicuro di me, quasi arrogante, profetizzando knock-out e così via. Era come una forma di autoipnosi. Ripetevo che nessuno poteva avere la meglio su di me. E questo mi preparava al meglio per l’incontro, mi dava forza e coraggio».
Muhammad Alì ci ha insegnato e può insegnarci ancora molto. Ascoltare le sue parole può fornirci di una bussola per orientarci e alimentare la nostra personale mentalità vincente.
Interiorizza la mentalità vincente di Mohammad Alì con l’ipnosi
Per questo abbiamo creato la traccia ipnotica Impossibile è niente. Si tratta di un’ipnosi finalizzata a interiorizzare gli insegnamenti di Mohammad Alì e costruire, alimentare e rafforzare la tua personale mentalità vincente e ottenere il massimo non solo nello sport ma anche nel lavoro e in altri ambiti della vita.
In ipnosi la mente è molto aperta e ricettiva alle suggestioni e in grado di apportare cambiamenti profondi ai nostri schemi emotivi, comportamentali e di pensiero: per questo ascoltare in tale stato le parole di Mohammad Alì, ti permetterà di farli tuoi sviluppando così l’atteggiamento vincente per attingere alle tue potenzialità e ottenere prestazioni migliori.
Puoi trovare la traccia Impossibile è niente alla sezione Potenzia le performance dell’app myipnosi.
Buona esperienza ipnotica!
Bibliografia
Lonnie Ali, Muhammad Alì L’immortale (Rizzoli, 2017)
Thomas Hauser, Muhammad Alì Impossibile è niente (Piemme, 2018)