Se non hai ancora visto la serie animata “Strappare lungo i bordi” scritta e diretta da Zerocalcare, be’ ti consigliamo di farlo. Racconta la storia del viaggio che il protagonista Zerocalcare e i suoi due amici di sempre, Sarah e Secco, devono affrontare verso Biella dove li attende un evento che ha toccato intimamente la loro vita.
Il racconto, intervallato da continui flashback, rappresenta anche il percorso di crescita psicologico del protagonista che si pone numerosi dilemmi esistenziali confrontandosi spesso, oltre che con gli amici, anche con la propria coscienza (un armadillo dalle sembianze antropomorfe che lo accompagna da sempre). Con sarcasmo e ironia, Zerocalcare riesce a toccare temi emotivamente forti fornendo risposte apparentemente leggere ma che celano una profonda saggezza: questo rende il racconto davvero geniale.
A un certo punto Zerocalcare deve affrontare il dolore di una ferita aperta, con senso di colpa e rimorso, per ciò che non è mai riuscito a fare (non ti sveliamo cosa per non rovinarti la visione). In un dialogo con l’amica Alice, Zerocalcare chiede:
«Alice… Ma la cicatrice quando passa?»
«La cicatrice non passa, è come una medaglia che nessuno ti può portare via. Così, quando Zeta è grande e ormai il principe non gli fa più paura, si ricorda che ha vissuto, che ha fatto tante avventure. Che è caduto e si è rialzato».
«Ma perché non passa?»
«Perché è una cicatrice, se andava via con l’acqua era un trasferello. È una cosa che fa paura, ma è anche una cosa bella: è la vita».
In questo breve scambio di battute, c’è l’essenza di un intervento psicologico per affrontare il dolore, il senso di colpa e il rimorso per qualche errore che abbiamo commesso ma che non riusciamo a perdonarci.
Di solito cerchiamo un modo per non pensarci, per dimenticare, per cancellare la ferita. Questo però non è possibile, anzi, a volte produce l’effetto opposto: la ferita emotiva, piuttosto di rimarginarsi, si allarga e continua a sanguinare, amplificando ulteriormente il dolore, il senso di colpa e il rimorso.
Per superare la ferita emotiva dobbiamo quindi fare altro e, in particolare, osservarla con occhi diversi, accettarla e trasformarla in una cicatrice che non cancelleremo come fosse un “trasferello” ma da conservare preziosamente come segno della nostra esperienza, esperienza che ci ha permesso di crescere e migliorare. A questo punto possiamo davvero perdonarci e fare pace con noi stessi.
Per aiutarti in questo processo di “guarigione” abbiamo ideato e scritto la traccia ipnotica La cicatrice. Si tratta di un’ipnosi finalizzata a prendersi cura della ferita emotiva generata da un errore commesso; imparare a lasciare andare il senso di colpa, il rimorso, la rabbia, la tristezza, la delusione e scoprirsi più forti di prima in virtù della lezione appresa dagli errori. La puoi trovare nell’app myipnosi alla sezione Gestisci le emozioni.