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Ipnosi: cos’è, come funziona, applicazione e benefici

pendolo che oscilla per indurre ipnosiCos’è l’ipnosi

Quando si parla di ipnosi, per prima cosa è necessario definire che cosa sia davvero e sgombrare il campo da false credenze che la circondano, differenziando l’ipnosi clinica o medico-scientifica dall’ipnosi da palcoscenico

Nell’immaginario comune spesso l’ipnosi viene purtroppo associata a quel fenomeno da baraccone dell’ipnosi da palcoscenico, resa popolare dai film, dai fumetti, dalla televisione, dai video in cui l’ipnotizzatore, attraverso delle manovre strane e improvvise, pone il soggetto in uno stato di dormiveglia, tipo zombie, spingendolo ad eseguire le sue richieste diaboliche.

L’ipnosi da palcoscenico mira a spettacolarizzare lo stato ipnotico e viene indotta con tecniche shock, ultrarapide, in persone altamente suggestionabili, così da utilizzare gli effetti ipnotici al fine di divertire il pubblico.

Questo tipo di ipnosi non ha nulla a che fare con l’ipnosi utilizzata in medicina e in psicologia e che trovi nell’app myipnosi.

L’ipnosi clinica nasce dalla collaborazione e dalla fiducia tra l’ipnotista e la persona che desidera raggiungere questo stato, la cui cooperazione e consenso sono fondamentali affinché l’ipnosi si possa realizzare.

Innanzitutto è importante sottolineare che l’ipnosi è uno stato della coscienza, un modo di essere dell’organismo, fisiologico e naturale, esattamente com’è naturale lo stato di veglia o di sonno. E questa condizione naturale, può manifestarsi sia in modo spontaneo che indotto.

In modo spontaneo si attiva periodicamente durante le consuete attività quotidiane, ogni novanta minuti circa.

Ti è mai capitato di incantarti davanti a un bel panorama, oppure di immergerti totalmente nella visione di un film o nella lettura di un libro da non accorgerti del passare del tempo? Oppure di guidare sovrappensiero e all’improvviso realizzare che, senza accorgerti del percorso fatto, ti trovi a casa?

Be’, in tutti questi casi ti trovavi in uno stato ipnotico naturale e spontaneo, che si attiva appunto quando la tua attenzione è totalmente focalizzata su qualcosa di specifico (panorama, film, romanzo, flusso di pensieri), al punto da non badare a nient’altro.

Lo stato ipnotico indotto invece, che può essere paragonato allo stato di rilassamento e calma che provi poco prima di addormentarti, si attiva in seguito ad una serie di “manovre”, che possono essere sia verbali che non verbali.

Una classica modalità di induzione ipnotica non-verbale è quella del pendolino che viene fatto oscillare davanti agli occhi della persona. Questa focalizza l’attenzione sull’oscillazione del pendolo che dopo un po’ induce lo stato ipnotico (anche la fiamma di una candela può avere lo stesso potere!).

A livello verbale invece l’ipnosi viene indotta in modo dolce attraverso un racconto, la focalizzazione sul respiro o su sensazioni di distensione del corpo e della mente. Tutto sempre acconsentito dalla persona, la quale desidera sperimentare questo stato.

É fondamentale sottolineare che durante l’ipnosi clinica indotta NON si perde assolutamente il controllo, anzi, il controllo è più efficiente e aumenta la lucidità, l’equilibrio e la creatività, dato che lo stato ipnotico apre le porte al grande potere della mente inconscia. 

Per poter entrare in un rilassamento ipnotico profondo è necessario nutrire fiducia verso chi ti guida (l’ipnotista) e verso l’ipnosi stessa, sapendo che si tratta di un’esperienza molto piacevole, totalmente sicura e soprattutto che può aiutare ad aumentare o mantenere il proprio benessere psico-fisico.

Non è detto che si riesca a raggiungere un rilassamento ipnotico profondo la prima volta che si vuole indurlo, se succede bene, se non succede va bene lo stesso. E comunque già solo chiudendo gli occhi e portando l’attenzione al proprio respiro si avvierà un cambiamento, e tanto più aumenta la fiducia verso l’ipnotizzatore e l’ipnosi stessa, tanto più sarà possibile lasciarsi andare e raggiungere livelli di trance sempre più piacevoli e profondi.

Si attiverà così un circolo virtuoso, dove la fiducia aumenterà l’efficacia dell’ipnosi e l’efficacia dell’ipnosi alimenterà la fiducia.

Se anche tu hai deciso di usare l’ipnosi, scoprirai man mano come questo naturale e potente strumento diverrà il tuo valido e fidato alleato, che ti aiuterà tantissimo a raggiungere e mantenere il tuo benessere psicofisico.

 

Come entrare in ipnosi: l’induzione ipnotica

Nel paragrafo precedente ti abbiamo spiegato che l’ipnosi è uno stato di coscienza naturale che si attiva in modo del tutto spontaneo anche più volte nel corso di una giornata, magari solo per qualche minuto.

Oltre ad attivarsi in modo spontaneo può essere anche indotta in modo deliberato attraverso l’induzione ipnotica.

L’induzione, che letteralmente significa “portar dentro”, rappresenta la fase iniziale dell’ipnosi finalizzata appunto ad attivare quel particolare stato di coscienza.

In altre parole, l’induzione è la porta d’entrata e la via che conduce allo stato ipnotico.

Quando è fatta da un ipnotista, tale procedura può essere:

  • verbale o non verbale;
  • diretta o indiretta;
  • lenta, rapida, ultrarapida.

Verbale: l’ipnotista accompagna la persona verso la trance attraverso un racconto, una metafora, o una serie di istruzioni e suggestioni.

Non verbale: l’ipnotista utilizza tecniche che lavorano sull’attenzione come il classico pendolino.

Diretta: l’ipnotista dichiara in modo esplicito di iniziare un processo ipnotico e utilizza metodiche tendenzialmente direttive che guidano la persona in trance – ad esempio, “Bene, ora ti guiderò in uno stato ipnotico… trova una posizione comoda… fai due respiri profondi  e poi torna alla tua respirazione normale…

Indiretta: l’ipnotista accompagna la persona nel rilassamento ipnotico attraverso una serie di manovre verbali e para-verbali, ad esempio con l’abbassamento del tono e del ritmo della voce. Il maestro indiscusso dell’ipnosi indiretta è stato Milton Erickson.

La durata della fase di induzione determina se si tratta di una tecnica lenta, rapida o ultrarapida (o istantanea).

Quando il tempo è inferiore ai 10 secondi si parla di induzione ultrarapida o istantanea, dai 10 secondi a un minuto di induzione rapida, da 1 a 5 minuti o più di induzione lenta.

Se le tecniche ultrarapide (che si basano su un sovraccarico o uno shock sensoriale) sono spettacolari da osservare, non sono altrettanto utili in un contesto medico o psicologico.

Quelle rapide invece possono essere molto utili in situazioni di emergenza in cui non c’è il tempo da dedicare a un processo di induzione lento, il quale viene invece prediletto in quasi tutte le situazioni di psicoterapia, dove si ha a disposizione molto più tempo per questa fase, e dove lo scivolare in modo dolce e cadenzato nello stato ipnotico è esso stesso terapeutico.

Una volta che una persona ha imparato ad entrare in uno stato ipnotico, l’induzione può avvenire in breve tempo, oppure la persona può imparare ad entrare in ipnosi in modo autonomo, senza l’aiuto dell’ipnotista. In tal caso si parla di autoipnosi.

Se l’induzione è la porta d’ingresso nello stato ipnotico, l’ipnosi vera e propria è tutto quello che avviene dopo. E, come sottolinea la ricerca medica e scientifica, può essere un potente catalizzatore del cambiamento in tanti ambiti della propria vita e della propria salute psicofisica.

 

 

I campi di applicazione dell’ipnosi

In questo paragrafo riportiamo quali sono i campi di applicazione dell’ipnosi i cui benefici sono supportati da studi e ricerche scientifiche.

Innanzitutto possiamo affermare che l’ipnosi rappresenta in assoluto la psicoterapia più antica, comparsa molto prima di Freud e la psicoanalisi, addirittura databile, se prendiamo un’incisione trovata su una stele egizia, a 3000 anni a.c.

L’ipnosi è stata utilizzata a scopo curativo in diverse culture e in ogni parte del globo, dai rituali magici degli egizi o dei maya, ai fachiri indiani, alle divinazioni degli Ebrei ai canti sciamanici dei nativi americani.

Solo però verso la fine del 1700, ad opera del medico tedesco Franz Anton Mesmer, si è cercato di trovare una prima spiegazione scientifico-naturalistica dell’ipnosi e una teoria che giustificasse la sua efficacia nel campo medico (allora ritenuta capace di riequilibrare il fluido bio-cosmico).

Da allora l’ipnosi ha destato l’interesse della medicina e della scienza, con periodi di grande lustro e altri un po’ più bui, ma solo nella seconda metà del XX secolo ha acquisito lo status di disciplina scientifica, medica e psicologica (se ti interessa la storia dell’ipnosi clicca qui), grazie a Milton Erickson negli Usa, Franco Granone in Italia e altre importanti figure di livello internazionale.

Da allora sono stati svolti centinaia di studi che attestano l’efficacia dell’ipnosi in campo medico e psicologico, non solo per curare i disturbi sia psicologici che fisici, ma anche per potenziare le performance, aumentare l’autostima, migliorare le relazioni, gestire il dolore, raggiungere il peso forma, e tanto altro ancora.

Per avere un quadro generale in cosa l’ipnosi può essere di aiuto, ti riportiamo i campi di applicazione scientificamente testati:

  • Ipnosi in medicina/chirurgia
    • Dolore acuto e cronico
    • Cefalee primarie
    • Fibromialgia
    • Anestesia
    • Oncologia
    • Ostetricia
    • Odontoiatria
    • Neurologia e neuroriabilitazione

(Fonte: G. De Benedettis, C. Mammini, N. Rago – Blue Book La guida all’ipnosi evidence based, Franco Angeli, 2018)

Come vedi i campi di applicazione in cui l’ipnosi viene applicata sono innumerevoli, ma la domanda chiave, che forse ti sei già posto, è: qual è il segreto che rende l’ipnosi così efficace?

 

 

Qual è l’efficacia dell’ipnosi: il segreto

Qual è il segreto dell’efficacia dell’ipnosi? Perché ottiene risultati laddove la ragione, la forza di volontà o la consapevolezza non riescono a incidere?

Proviamo a spiegartelo in modo semplice.

tre zone del cervello: corteccia, sistema limbico, tronco encefalicoIl nostro cervello è composto da tre regioni (sviluppate a strati nel corso dell’evoluzione):

  • tronco encefalico
  • area limbica
  • corteccia cerebrale.

Tronco encefalico: rappresenta la parte più antica del nostro cervello, chiamato anche cervello rettiliano. É quella parte che regola le funzioni vitali che garantiscono la nostra sopravvivenza: respiratoria, cardiaca, gastrointestinale (fame/sete), di attivazione (sonno/veglia) e sessuale (eccitazione/appagamento).

In più regola l’istinto di sopravvivenza attraverso il sistema di attacco-fuga-freezing che si attiva in situazioni di pericolo di fronte a una minaccia per la vita.

Area limbica: è quella parte del cervello che si è evoluta con la comparsa sulla Terra dei piccoli mammiferi, chiamata anche cervello mammaliano. Essa rappresenta la sede delle emozioni e dello sviluppo dei legami di attaccamento (i sentimenti). È l’area limbica che istintivamente valuta se qualcosa è positivo o negativo per noi e ci spinge di conseguenza ad agire.

Corteccia cerebrale: formatasi nella scala evolutiva con la comparsa dei primati, chiamata anche cervello neomammifero o neocorteccia. Essa regola tutte le funzioni superiori della nostra mente ed è la sede del pensiero, del linguaggio, dell’immaginazione, della consapevolezza e della creatività.

Naturalmente queste tre parti del cervello lavorano in modo integrato e sono interconnesse, ma a volte non vanno così d’accordo.

Il problema di solito sorge quando la parte che pensa (corteccia) ti dice una cosa; la parte che prova le emozioni (area limbica) sente in modo non corrispondente a ciò che dice la parte che pensa, e le gambe che tendenzialmente ti fanno fare ciò che ordina la parte che prova le emozioni (tronco encefalico).

Ecco, ti abbiamo confuso bene le idee, vero? 😉

Allora, facciamo un esempio pratico per spiegare meglio cosa intendiamo: immagina che sei ad una festa e noti una persona che non conosci e ti piace: nonostante la ragione ti rassicuri che non c’è alcun pericolo e che puoi andare da lei e presentarti (corteccia), provi una paura folle, come se dovessi affrontare un leone affamato (area limbica). Di conseguenza, nonostante tu desideri tantissimo andare da quella persona e parlarle, la tua bocca si chiude, il tuo corpo si blocca e tu non riesci a far nulla (tronco encefalico).

Il problema nasce dal fatto che spesso la razionalità (pensiero, ragionamento, consapevolezza) non ha un controllo diretto sulla parte emotiva/sentimentale (area limbica), e questo a volte ci impedisce di agire o comportarci come noi vorremmo (tronco encefalico).

Nel nostra area limbica sono iscritti innumerevoli schemi emotivi e comportamentali che rispondono a condizionamenti e convinzioni profonde e radicate, che lavorano in modo automatico e di fronte ad eventi simili ci portano ad agire sempre allo stesso modo e a volte, purtroppo, in modo sbagliato.

Su questi schemi la ragione o la consapevolezza non riescono ad incidere in modo diretto e la classica dimostrazione è quando hai la sensazione di sapere, in teoria, cosa sarebbe giusto fare, ma poi, nella pratica, fallisci miserevolmente e ripeti lo stesso errore già commesso in passato.

Ed è proprio qui che l’ipnosi ha un gran potere e ci può aiutare molto!

Lo stato ipnotico infatti ci permette di aggirare l’aspetto razionale e critico della mente e andare a lavorare direttamente su quegli schemi emotivi e comportamentali che rispondono a convinzioni profonde e radicate e che hanno sede nell’area limbica del cervello.

In altre parole, attraverso l’ipnosi si può andare a modificare quei programmi disfunzionali (spesso inconsci) dell’intero sistema mente-corpo, per renderli funzionali ed efficaci, a favore del tuo benessere psico-fisico e per il raggiungimento dei tuoi obiettivi.

(Per approfondire leggi anche Come cambia il cervello: ipnosi e ripetizione e Come appare il cervello quando si è in ipnosi)

 

Come l’ipnosi parla al tuo inconscio

Come abbiamo scritto nel paragrafo precedente l’ipnosi ha il potere di modificare quegli schemi emotivi e comportamentali che rispondo a convinzioni profonde e radicate verso cui la nostra razionalità e consapevolezza non ha potere.

Ma come avviene tutto questo?

Per prima cosa, devi sapere che, per apportare cambiamenti ad un livello profondo, c’è bisogno di utilizzare uno specifico tipo di linguaggio.   

Questo perché il nostro pilota automatico, ossia la mente inconscia, non parla il linguaggio che stiamo ad esempio usando io e te in questo momento; cioè quello logico razionale.

L’inconscio si esprime attraverso una lingua diversa, una lingua emozionale, composta di immagini, sensazioni, visioni, metafore, il linguaggio dei sogni per capirci. E quindi se dobbiamo andare a modificare comportamenti automatici, paure profonde, convinzioni limitanti, immagini di noi stessi disfunzionali, ecc., tutto materiale che si trova sedimentato proprio nel grande magazzino dell’inconscio, dobbiamo per forza farlo parlando la sua lingua.

Non c’è alternativa, altrimenti nessun cambiamento vero e duraturo si verificherà!

Ad esempio, se dobbiamo aiutare una persona a superare la sua paura di parlare in pubblico, e durante l’ipnosi diciamo: “la prossima volta quando salirai sul palco ti sentirai così sicuro e non avrai paura di parlare in pubblico”, ciò non funzionerà e la persona continuerà ad avere quella paura che la blocca. 

Al contrario, se durante lo stato ipnotico, quando ci troviamo nella frequenza della mente inconscia e il cervello è particolarmente recettivo, offriamo suggestioni del tipo: “sentirai poco prima di salire sul palco che quel mare agitato dentro di te piano piano inizierà a calmarsi, mentre un faro amico ti indicherà con chiarezza dove devi andare e sentirai le parole fluire fuori dalla tua bocca in modo facile e naturale, come foglioline trasportate dal vento… e man mano ti sentirai completamente focalizzato su ciò che fai e sempre più sicuro e a tuo agio, come se fossi in una bolla speciale che ti guida e ti protegge …” e così via…

Allora molto probabilmente, man mano e con i suoi tempi, la persona si sentirà sempre più tranquilla e a suo agio e quella paura del parlare in pubblico spontaneamente sfumerà fino a scomparire.

Fare un intervento ipnotico significa quindi:

  • aver chiaro qual è l’obiettivo: qual è l’aspetto specifico che vogliamo trattare;
  • come vogliamo intervenire: dobbiamo modificare una convinzione limitante? Sostituirla con una nuova? Dobbiamo superare una paura? Migliorare una performance? Rimuovere dei traumi? Insegnare una nuova capacità? Oppure vogliamo mantenere ciò che c’è e semplicemente consolidarlo e potenziarlo?
  • e infine creare la traccia ipnotica che utilizzi quel linguaggio emotivo/metaforico ricco di suggestioni che possono sedimentarsi a livello inconscio.

Come puoi ben capire questo è il nucleo dell’intervento e richiede una preparazione specifica e una professionalità, e non a caso chi utilizza l’ipnosi per “operare” a questo livello è un medico oppure uno psicologo psicoterapeuta.

Ci teniamo a dire questo perché purtroppo c’è chi si definisce ipnotista semplicemente perché ha frequentato un corso per imparare a indurre lo stato ipnotico.

Ma la forza e l’efficacia dell’ipnosi non risiede nella induzione, bensì nella fase successiva, quella dell’intervento vero e proprio, attraverso la ricchezza delle suggestioni che vengono impartite e l’uso della quali richiede una professionalità specifica e non improvvisata.  

Pertanto se vuoi scegliere un ipnotista per farti aiutare, accertati della sua professionalità, se possiede un’adeguata preparazione medico-psicologica e se appartiene ad associazioni riconosciute a livello nazionali o internazionali che ne certificano la formazione.

Bene. La parte teorica termina qui. È ora di passare alla pratica e scoprire la piacevolezza e l’efficacia dell’ipnosi!

 

 

Myipnosi: la prima app di ipnosi in italiano

schermata di myipnosi con le aree psicologicheOra che hai una corretta idea di cosa sia l’ipnosi, puoi prepararti alla parte pratica e a sperimentarla direttamente su di te.

Ci permettiamo quindi di presentarti l’app myipnosi che può diventare per te uno strumento utilissimo e pratico per avviare e continuare il tuo percorso di crescita personale e miglioramento del tuo benessere psicofisico.

L’app myipnosi ti permetterà di fare ipnosi dove e quando vuoi, con le caratteristiche che preferisci, con i tuoi ritmi e in base alle tue necessità.

Diciamo, un vero e proprio personal coach di ipnosi in tasca! 😉  

Puoi scaricare l’app gratuitamente dallo store del tuo telefono.

Myipnosi raccoglie numerose tracce ipnotiche (in continuo aggiornamento, dato che più o meno ogni settimana vengono aggiunte sia tracce diverse, in aggiunta a quelle già esistenti e percorsi sempre nuovi, in aggiunta a quelli già esistenti)

Le tracce ipnotiche sono suddivise in diverse sezioni, per trattare varie aree psicologiche:

Poi entrare in ogni singola sezione e scegliere le singole tracce che più rispondono al cambiamento o consolidamento che desideri ottenere.

Cliccando sull’icona delle informazioni puoi scoprire quali sono le finalità di ogni singola traccia, così da sapere prima su quale aspetto andrai a lavorare.

Ogni traccia ipnotica che ascolterai nasce dalla combinazione di 4 elementi che si susseguono:

  1. Introduzione prima volta: è una breve introduzione che descrive quali sono i benefici dell’ipnosi e come utilizzare al meglio l’app myipnosi. È sufficiente ascoltarla solo la prima volta e dal secondo ascolto si disattiva automaticamente e puoi direttamente all’esperienza ipnotica.
  2. Induzione: come già sai, l’induzione è quella fase dell’ipnosi finalizzata ad accompagnare in uno stato ipnotico, nel punto cioè di permeabilità della mente. In myipnosi puoi scegliere tra numerose induzioni diverse. Inoltre è possibile fare l’apposito test per scoprire il tipo di personalità e quindi il proprio profilo ipnotico, in base al quale myipnosi suggerirà quali sono le induzioni più adatte. Chi ha confidenza con l’ipnosi può scegliere l’induzione breve o ultra breve in modo da poter passare velocemente alla fase successiva, quella dell’ipnosi vera e propria.
  3. Ipnosi: è il nucleo centrale dell’intervento, che va a lavorare sull’aspetto psicologico che si è scelto di trattare. In questa parte dell’esercizio ipnotico, in cui la mente è particolarmente permeabile, si lavora specificatamente per ottenere quei cambiamenti profondi che si desidera. Essa è la parte ricca di suggestioni ipnotiche, metafore e aspetti psicoeducativi che vanno a modificare, sostituire o arricchire: convinzioni, copioni comportamentali, schemi emotivi disfunzionali radicati, dinamiche mentali inefficaci … tutto con il fine di migliorare o mantenere il benessere psicofisico di chi è in ipnosi.
  4. Riorientamento o addormentamento: questa è la parte che va a concludere l’ipnosi e riporta la persona in uno stato di veglia attiva oppure, se si desidera dormire, si viene dolcemente accompagnati nella fase del sonno. Di default, la traccia si conclude con il riorientamento: in questo caso si viene guidati dalla voce per uscire dal rilassamento e riprendere tutte le attività della giornata con la massima energia, equilibrio e serenità.

Se invece si sceglie l’opzione “addormentamento”, al termine della traccia la voce accompagnerà la persona verso un sonno piacevole e ristoratore. Questa opzione è molto utile quando si desidera fare l’esperienza ipnotica prima di dormire oppure nei casi in cui si lavora per risolvere il problema dell’insonnia.

Oltre alle aree psicologiche, in myipnosi trovi una sezione dedicata ai PERCORSI.

I percorsi rappresentano un programma di tracce ipnotiche da ascoltare giornalmente e che trattano la complessità di un tema psicologico in ogni singolo aspetto. Seguire un percorso significa ascoltare ogni giorno la traccia che suggeriamo.

Puoi svolgere l’intero programma in modo sequenziale (cosa che consigliamo) oppure, qualora ti senti in armonia con alcuni aspetti, puoi saltare le tracce corrispondenti e passare a quelle successive.

Se vuoi approfondire ulteriormente il tema dell’ipnosi, diventare un esperto e soprattutto usufruire di tutti i suoi benefici, ti invitiamo a scaricare gratuitamente il nostro manuale di ipnosi e inscriverti alla nostra comunità facebook myipnosi community dove potrai incontrare persone con il tuo stesso interesse per la crescita e il miglioramento personale e dove condividere le tue esperienze.

Leggi anche 12 cose che devi assolutamente sapere sull’ipnosi.

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INDUZIONE

L’induzione è la fase di accompagnamento in uno stato ipnotico che, attraverso una combinazione di suggestioni, ti guida gradualmente in uno stato di rilassamento profondo che rende la mente più ricettiva. 

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