Per molte persone timide, la timidezza viene vissuta come un disagio; la forte emotività che si esprime in rossore del viso, sudorazione, incertezza nel parlare può ostacolare di intessere relazioni con sconosciuti, di far valere i propri diritti o bisogni, di esprimere le proprie opinioni così come assumere ruoli di responsabilità nel lavoro o parlare in pubblico. Generalmente una persona timida evita il contatto oculare con l’interlocutore, si esprime con frasi brevi ed evita di porsi al centro dell’attenzione, perché teme il giudizio degli altri.
Ma cos’è davvero la timidezza e da cosa è causata?
Innanzitutto la timidezza non è una patologia, ma un aspetto normale della personalità che può essere più o meno accentuato da persona a persona e solo nei casi estremi può diventare un disturbo e manifestarsi come fobia sociale, con veri e propri attacchi di panico dovuti al profondo senso di inadeguatezza nei rapporti sociali e al sentire gli altri come delle possibili minacce.
Il suo livello sviluppo può essere determinato da una serie di concause:
- predisposizione biologica: già dai primi mesi di vita si possono notare differenze nel carattere dei bambini tra chi è più “spavaldo” e chi è più timoroso verso gli altri;
- ambiente educativo: il contesto familiare e sociale può spingere un bambino ad aprirsi verso gli altri con sicurezza oppure a chiudersi sviluppando insicurezza;
- esperienze di vita “traumatiche”: sperimentare in un contesto sociale situazioni di disagio di derisione, di vergogna o di imbarazzo può portare a chiusura e insicurezza:
- cultura: la cultura di appartenenza influenza il livello di timidezza. In quella giapponese, ad esempio, in cui la cultura impone rapporti rispettosi e formali con il prossimo, la timidezza è molto diffusa è interessa più della metà della popolazione.
Come superare la timidezza?
Uno degli ostacoli che impedisce di superare la timidezza è l’atteggiamento con cui l’affronti. Se continui a considerarla come una patologia o un disturbo da combattere, innescando in te un vero e proprio conflitto nel tentativo di sopprimerla e liberartene, sei destinato a soccombere; ti accorgerai che la timidezza piuttosto di diminuire tenderà a rafforzarsi e diventare più pervasiva.
Il modo migliore e più efficace per superarla perciò è fare esattamente il contrario. Innanzitutto è importante che tu sia disponibile a guardare la tua timidezza in modo diverso rispetto a come hai fatto fino ad ora e considerarla come una caratteristica come un’altra della personalità, un modo di essere, che ti rende una persona maggiormente sensibile e riservata. Avere questa caratteristica vuol dire che, per un motivo o per un altro, ti puoi sentire in imbarazzo quando i riflettori vengono puntati su di te, e così tendi a stare in disparte ma, moderata o paralizzante che sia, è un fenomeno comune e piuttosto diffuso, che come te interessa tantissime altre persone.
Puoi sentire che gli standard richiesti dalla società sono troppo distanti da quelli che pensi di possedere e per questo puoi aver iniziato a credere, a torto, di non piacere agli altri, di non andare bene e di vergognarti così tanto da doverti nascondere.
Per cambiare, è importante che tu impari ad accettare la tua timidezza, piuttosto che lottare per mandarla via, capirne le dinamiche ed eventualmente modificare ciò che tu fai e non ciò che tu sei. La tua timidezza può essere il risultato di vari eventi: forse deriva da una eccessiva protezione o viceversa da troppe mancanze da parte di chi si è preso cura di te, oppure potrebbe essere il risultato di qualche evento doloroso che hai vissuto in passato, forse qualcuno ti ha giudicato per qualcosa, ti ha screditato o maltrattato oppure potrebbe semplicemente essere una caratteristica della tua personalità.
Qualunque sia stata la ragione, puoi comprendere che l’intenzione di quella tua parte timida che ti fa sentire non all’altezza e ti costringe a metterti in disparte è stata comunque quella di aiutarti e procurarti dei vantaggi, e che lo spingerti a chiuderti e nasconderti dagli altri è stato in realtà un atto di protezione e rassicurazione da parte sua, anche se ad oggi ti rendi conto che quei comportamenti di eccessiva chiusura e critica nei tuoi confronti ti hanno causato disagi nel tempo e che ci possono essere modi migliori e più benefici per te di pensare, sentire ed agire senza necessariamente bloccarti e nasconderti.
Puoi quindi concederti di sentirti a tuo agio nonostante la timidezza, sia con ciò che sei veramente, sia nelle relazioni con gli altri; meriti benessere e libertà da certi vincoli interiori, che vali quanto chiunque altro e che non c’è motivo per cui gli altri non ti accettino così come sei, con tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi limiti, esattamente come i pregi e i limiti che ogni altro essere vivente possiede.
La metamorfosi della timidezza
Per favorire questo cambiamento interiore e andare a incidere su quelle convinzioni limitanti e schemi emotivi radicati nel subconscio e impermeabili alla ragione, abbiamo creato la traccia ipnotica La metamorfosi della timidezza che ha lo scopo di modificare il rapporto stesso con la tua timidezza per accoglierla e accettarla e al contempo riconoscere la sua utilità e trovare nuove modalità, più efficaci e funzionali, per rapportarsi agli altri e affrontare i contesti in cui è necessario esporsi.
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Buona esperienza ipnotica!