Se ti succede di aver paura quando devi prendere una decisione, piccola o grande che sia, che porta un cambiamento nella tua vita, considera la cosa del tutto normale.
Sarebbe quindi sbagliato pensare di essere inadeguato, di non aver carattere o di non aver coraggio. La paura è una sentinella che ci indica che stiamo per uscire dalla zona di comfort, dal nostro territorio di sicurezza per addentrarci in un territorio che non conosciamo e che potrebbe nascondere qualche pericolo o insidia.
La paura non vuole impedirci di cambiare, ci indica solo di fare attenzione e di prendere le dovute precauzioni.
Insomma la paura è al nostro servizio e rappresenta una parte di noi che ci vuole bene.
Cosa succede quando la paura del cambiamento prende il sopravvento
Il problema nasce quando la sua intensità si fa alta e prende il sopravvento.
In questo caso la paura condiziona la formulazione dei nostri obiettivi, e al posto di formularli in positivo mirando al piacere, ossia a ciò che desideriamo, ci focalizziamo su tutto ciò che vogliamo evitare, per noi fonte di dolore.
Focalizzandoci su ciò che vogliamo evitare, ci ritroveremo a orbitare come un satellite intorno al nucleo della paura: di perdere il lavoro, di non trovare l’amore, di rimanere soli, della malattia, di morire, di non riuscire in qualcosa.
Paure legittime, comuni e diffuse, che magari vorremmo eliminare per sempre ripetendo tra noi di “non pensarci”; sappiamo bene però che più cerchiamo di non pensare a una cosa, tanto più quella cosa si presenta andando ad alimentare il fenomeno della profezia che si autoavvera.
Come affrontare la paura del cambiamento
In realtà la paura, esattamente come tutte le altre emozioni, va accolta, ascoltata e analizzata. Se vogliamo superarla dobbiamo smetterla di considerarla una parte “nemica” da combattere o sopprimere, e iniziare a trattarla come una parte “amica”, una parte di noi che ci vuole bene, e desidera farci notare un eventuale potenziale pericolo.
La paura, come il malessere, è un segnale d’allarme, non è il problema, esattamente come la spia accesa della benzina sul cruscotto della macchina: il problema non è la spia, è il serbatoio vuoto.
Ascoltare la paura ti può permettere di scoprire cosa realmente vuoi: se hai paura di morire e sei in perfetta forma, forse una parte di te vuole dirti che non stai vivendo appieno, che le cose che fai sono prive di significato; se la tua paura invece è della malattia, forse una parte di te vuole dirti che stai trascurando il tuo corpo; se hai paura di perdere il lavoro, forse significa che desideri una alternativa occupazionale.
Insomma dietro la paura, si celano risposte e soluzioni, e soprattutto quello che realmente vuoi.
La paura di sognare
Qualcuno può aver paura di sognare. Se sei tra questi, tranquillo, niente di più naturale. È una reazione sana, vitale. Provare a realizzare un sogno ti mette a rischio, ti spinge in territori inesplorati, ti costringe ad affrontare l’ignoto. Devi fare qualcosa che non hai fatto, e questo richiede un’alta dose di investimento: sono in gioco non solo i tuoi sogni ma anche la tua reputazione. Di conseguenza il rischio che corri è alto: puoi fallire, soffrire e renderti conto di non essere capace. Per questo devi stare attento e per questo provi paura. E se non provassi paura saresti un incosciente.
Ma attenzione! Come abbiamo già scritto la paura non vuole dissuaderti, vuole solo metterti in allerta. Ti dice di valutare bene le cose prima di buttarti nella nuova avventura, di ponderare i pericoli, e di preparare le contromosse. Considerala quindi come una fidata compagna di viaggio, a volte scomoda, ma che ti tutela.
Lascia che si esprima, e individua cosa ti permetterebbe di allentare la tensione. Sei hai paura di fare una telefonata di lavoro forse devi prepararti per acquisire un minimo di sicurezza, o forse ti manca un contatto che ti permetta di non risultare un emerito sconosciuto. Forse devi fare altre telefonate prima per esercitarti, o chissà, forse devi abbassare solo le tue aspettative e darti la possibilità di non dare il meglio di te stesso. La paura ti permette di conoscere bene il tuo “nemico”, e di scoprire le armi per sconfiggerlo.
Quando la paura diventa paralizzante, devi porre doppia attenzione. È in gioco la tua sopravvivenza. Sicuramente c’è qualcosa che non hai valutato, qualcosa che ti manca e di cui hai bisogno prima di gettarti nella mischia. È probabile che non ti senti abbastanza forte per affrontare le conseguenze di un eventuale fallimento. C’è una fragilità di fondo che richiede cura. A volte basta che ti conceda un tempo adeguato per fare il primo passo. Altre volte potresti aver bisogno di un aiuto professionale, di un angelo custode che ti sostenga nel tuo percorso di consapevolezza e ti aiuti a superare gli ostacoli.
Perché formuliamo sogni impossibili da realizzare
Può capitare che la paura si celi dietro la formulazione di sogni impossibili. È un modo creativo per tutelarci: se un sogno è impossibile, ho un buon alibi per non provarci affatto.
Ma vale davvero la pena di rinunciare ai nostri sogni?
A pensarci bene quello che temiamo davvero è la frustrazione che scaturisce dalla delusione di non veder realizzato il sogno, la paura del fallimento. Rimanere delusi però fa parte della vita, è un’emozione naturale.
Ciò che ci porta ad evitare la delusione come la peste è la classificazione dicotomica delle emozioni in positive e negative. Positive quelle piacevoli come la gioia, la felicità, la soddisfazione, l’entusiasmo mentre negative quelle spiacevoli come il dolore, la paura, la rabbia, la delusione. Tutte le emozioni però hanno una funzione positiva anche quelle spiacevoli. Sta a te cogliere il significato e il beneficio.
Il dolore per esempio ti permette di prenderti cura di te stesso, la paura di accorgerti di un pericolo e prepararti ad affrontarlo, la rabbia di difenderti da un attacco o indirizzare le tue energie per raggiungere un obiettivo, la delusione di comprendere cosa è veramente importante, l’invidia di farti capire cosa desideri e così via. Ogni emozione quindi se accolta e analizzata rappresenta una guida che ti permette di capire meglio chi sei e cosa vuoi.
E se la paura di fallire persiste, ricordati che se alla fine dei tuoi sforzi non riesci a realizzare il sogno otterrai sempre qualcosa che ha un valore inestimabile: la preziosa esperienza maturata nel tentativo di realizzarlo; un bagaglio di capacità, conoscenze, strategie, errori, soluzioni, contatti. E non ultimo un senso di gratitudine verso te stesso per averci comunque provato, piuttosto che osservare la tua vita passare mentre tu sei disteso sul divano.
Ipnosi per gestire la paura del cambiamento
Se senti che la paura domina la tua vita creandoti uno stato di ansia che ti impedisce di affrontare il cambiamento con la giusta predisposizione d’animo, ti consigliamo di seguire il Percorso Calma l’ansia che puoi trovare nell’app myipnosi.
Il percorso mira ad affrontare in modo sistematico, una ad una, le varie cause che possono alimentare gli stati d’ansia. Attraverso l’ascolto giornaliero delle tracce ipnotiche suggerite, nei primi giorni imparerai a creare uno spazio mentale calmo e sereno, che rappresenta il tuo posto sicuro interiore, che di giorno in giorno faciliterà un rilassamento ipnotico sempre più piacevole, profondo e libero da interferenze. Nei giorni seguenti apprenderai tecniche specifiche, partendo dall’uso corretto del respiro, alla gestione dell’ansia, dei pensieri ansiogeni e intrusivi fino a “lavorare” su aspetti più profondi che alimentano il tuo carattere ansioso.
Bene. Ora passiamo a te!
Quanto è forte la paura del cambiamento in te?
Cosa fai per affrontarla? Quali sono gli ostacoli più difficili da superare?
Scrivici la risposta nei commenti. Siamo curiosi e ti risponderemo con piacere!