L’emergenza coronavirus sta scuotendo tutti, sotto ogni aspetto. L’impatto psicologico di questa condizione è molto forte e per molti si ripercuoterà anche nel lungo periodo.
Di fronte a questo nemico invisibile e in una condizione d’isolamento sociale o di limitata libertà, le persone si trovano spesso travolte da pensieri disturbanti e persistenti, insieme a emozioni spiacevoli quali ansia, tristezza, rabbia, senso di vuoto, confusione, impotenza.
Prendersi cura di sé e del proprio stato psichico diviene quindi assolutamente importante.
Per prima cosa è importante precisare quale sia la differenza tra la paura e l’ansia, le emozioni che più pervadono questa situazione, in modo da avere piena consapevolezza del nostro stato d’animo e riconoscere se l’emozione che proviamo è naturale e benefica oppure se è qualcosa che crea solo un disturbo inutile e per questo possiamo sbarazzarcene.
La paura è un’emozione innata e fa parte della natura umana, è la naturale risposta del nostro organismo che si prepara ad affrontare ciò che percepisce come un pericolo.
Perciò costituisce una reazione funzionale che ci prepara al meglio a una risposta di fuga o di attacco.
La nostra mente si è evoluta a predire il peggio e a escogitare come poterlo scampare, per cui la paura è stata fondamentale per la sopravvivenza della specie. I nostri antenati vivevano una realtà piena di minacce e pericoli, in un costante stato di tensione per il timore di essere uccisi da animali feroci o dai nemici, se non avessero avuto una mente sempre all’erta e quindi pronta all’attacco o alla fuga, presto sarebbero morti.
Come risultato di questo noi abbiamo ereditato una mente che semplicemente cerca di fare il suo principale dovere, cioè proteggerci dai pericoli e salvarci la vita.
Ecco allora che è normale vivere questa emozione, com’è normale avere pensieri negativi o che ci mettono in guardia.
Una certa quantità di ansia può anche essere la condizione ideale che ci aiuta a migliorare le performance, a chiedere aiuto e andare ad esempio in psicoterapia, a organizzarsi in previsione di una minaccia. Tutto funzionale, tranne quando la stessa energia ansia arriva in una quantità eccessiva e la persona ne è travolta.
L’ansia e la paura generano le stesse attivazioni a livello fisiologico, entrambe innescano gli stessi circuiti. Se una persona prova paura e una prova ansia, tu potresti non accorgerti della differenza, se non con sofisticate apparecchiature di misurazione che si usano nei laboratori di psicologia. Tra paura e ansia c’è tuttavia una differenza, poiché la paura è qualcosa di biologico e innato mentre l’ansia è qualcosa che noi creiamo nella nostra mente.
La paura si attiva di fronte ad un reale pericolo, l’ansia invece s’innesca quando pensiamo che potrebbe esserci un pericolo.
In questo specifico caso della pandemia, la sana e funzionale paura dice: la fuori c’è un pericolo, il coronavirus, stai attento, riguardati, prendi le dovute misure di precauzione!
Mentre l’ansia dice: la fuori c’è il coronavirus, e se ne vengo contagiato? e se muoio? e se perdo il lavoro? e se tutto questo non avesse una fine? e se… e se… e se…
In tal caso, a parte la reale presenza del virus, nulla di tutto ciò sta accadendo, non sono fatti reali, ma sono solo prodotti della mente: pensieri, previsioni, immagini, ipotesi. E quando tali pensieri divengono persistenti, eccessivi e catastrofici, allora il fenomeno assume una connotazione di disturbo, in cui l’ansia genera conseguenze spesso invalidanti, portando la persona a vivere una costante sensazione di allerta anche in circostanze obbiettivamente neutre o comunque protette.
L’intensità con cui si manifesta l’ansia può variare di giorno in giorno o all’interno della stessa giornata, e può comparire improvvisamente senza preavviso. La persona tenta di combatterla in tutti i modi, ma con risultati scarsi o nulli, o addirittura con effetti controproducenti che provocano un aumento della sua intensità e una maggiore frequenza.
Di solito l’elemento più fastidioso dell’ansia è l’incapacità di controllarla, e così diviene sempre più fastidiosa e pervasiva, fino ad arrivare, nei casi più gravi, a limitare molte attività quotidiane, anche le più semplici e fisiologiche: dal dormire, al mangiare, oppure andare al lavoro, fare la spesa, guidare…
Ecco allora che, anche se quell’emozione ha lo scopo di segnalare al nostro organismo un potenziale pericolo per prepararsi ad affrontarlo al meglio, nei casi di eccessiva ansia, il problema è rappresentato dal fatto che il sistema di allarme è andato in tilt e la persona tende a scattare anche in assenza di reali pericoli.
Abbiamo in tal caso preparato un programma di pronto intervento psicologico per il coronavirus, che può aiutare le persone a gestire l’ansia e le altre emozioni spiacevoli e travolgenti tipiche di questo momento difficile.
Quello che proponiamo in questo percorso, è ristabilire uno stato di equilibrio, sia fisico che psichico, e sicuramente ristabilire il sistema di allarme che è andato in tilt.
Questa ristrutturazione ti aiuterà a comprendere meglio ciò su cui ti stai focalizzando, se è un reale pericolo oppure no, con la conseguente capacità di gestire immediatamente ogni stato di ansia smisurata e non consona. Riuscirai a scaricare le tensioni in eccesso, sia del corpo che della mente, focalizzarti al momento presente, rafforzare il tuo sistema immunitario e trovare un tuo rifugio interiore da cui potrai recuperare tutta la forza e l’energia benefica, che ti è di fondamentale utilità per affrontare al meglio questo momento molto difficile.
Il programma è costituito da un percorso di 4 passi composti da semplici esercizi ipnotici, da ripetere giornalmente oppure solamente al bisogno, che puoi svolgere nell’ordine presentato oppure in base ai tuoi gusti e alle tue necessità.
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